In questa guida spieghiamo come e quando arieggiare il prato.
Bisogna subito chiarire quale ruolo svolge l’arieggiatura, tecnica che consente di facilitare il passaggio di ossigeno, e non solo, attraverso il terreno. In pratica, con il passare del tempo, il giardino tende a riempirsi di sterpaglie e di detriti che impediscono la traspirazione della terra, oltre a rendere difficoltoso il passaggio dei raggi solari e dell’acqua. Il risultato è l’indebolimento del prato che, da un punto di vista estetico, tende poi a presentarsi disomogeneo. Prima di procedere oltre, è bene che tu sappia che si parla di un’operazione meccanica svolta attraverso l’impiego degli arieggiatori per prato.
Quando Arieggiare il Prato
Prima di vedere come arieggiare il prato, è il caso di chiarire quando bisogna farlo. Se anche tu ti stai chiedendo quale risulta essere il momento giusto per procedere con l’arieggiatura, sappi che esistono delle regole precise da seguire. Nella fattispecie, il consiglio degli esperti è di arieggiare il terreno entro i primi tre anni dalla semina del prato. In seguito, si suggerisce di farla ogni dodici mesi, specificatamente prima della fase di ricrescita degli steli d’erba. Così facendo, è possibile ottenere un terreno in buono stato e pronto per permettere all’erba di crescere senza ostacoli.
Per semplificare la questione, superati i primi tre anni l’arieggiatura andrebbe fatta sempre in primavera, dunque a marzo o ad aprile. Questo per via delle temperature del terreno, le quali superano gli 8 o 10 gradi, ovvero il livello ottimale. In ogni caso, prima di arieggiare il prato, è importante che questo sia stato tagliato almeno un paio di volte. A questo proposito, serve aggiungere che una seconda arieggiatura può essere fatta durante i mesi autunnali, così da togliere tutti i residui di muschio accumulatisi durante il periodo estivo.
Come Arieggiare il Prato
Per arieggiare il prato bisogna partire dalla preparazione del prato che, come detto, dovrebbe essere tagliato almeno due volte prima di procedere.
In secondo luogo, l’ultimo taglio precedente all’arieggiatura dovrebbe essere molto basso, intorno ai 4 centimetri, e il suolo non andrebbe mai bagnato, perché la situazione migliore per arieggiarlo prevede uno stato secco.
A questo punto, arriva il momento di utilizzare il tuo arieggiatore, e prima di farlo dovrai ovviamente regolare nel modo corretto il livello di profondità delle sue lame.
Per ottenere un risultato davvero efficace, noi ti consigliamo di spingerlo in una sola direzione per volta, in modo rapido e con una velocità costante.
Se la zona che stai trattando in quel momento è parecchio danneggiata, hai la possibilità di tornare indietro e di ripercorrerla al contrario, così da poterla sistemare.
Ultimo aggiornamento 2024-10-21 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Considera che gli arieggiatori a scoppio e quelli elettrici sono particolarmente comodi, in quanto svolgono il grosso del lavoro senza impegnarti più di tanto. Però ti conviene sempre tenere a mente che si tratta di strumenti comunque pericolosi, se usati in modo incauto. Un consiglio utile è di spegnerli quando hai finito di passarli in una zona, o quando scegli di prenderti una pausa. Il tutto per evitare rischi o incidenti con le loro lame.
Il discorso è ovviamente diverso, se si parla degli arieggiatori di tipologia manuale. Essendo meno efficaci rispetto a quelli elettrici o a scoppio, spesso sarai costretto a fare più passate nella stessa zona per poterla pulire e sistemare in maniera adeguata.
Cosa Fare Dopo l’Arieggiatura
Dopo che avrai finito di arieggiare il tuo prato all’inglese, dovrai anche prenderti cura del terreno e pensare a cosa fare dopo. Questo deriva dal fatto che l’arieggiatura ha dei vantaggi, ma anche degli svantaggi. Da un lato è necessaria perché consente al prato di respirare e di rafforzarsi, dall’altro si tratta comunque di una fase molto stressante per il terreno.
Di conseguenza, ecco alcuni consigli utili per porre rimedio a questi inconvenienti.
La prima operazione che dovrai fare, dopo avere terminato di arieggiare il prato, è effettuare un ciclo di irrigazione.
In secondo luogo, in molti suggeriscono di provvedere anche alla concimazione, usando però un prodotto biostimolante. Nonostante non si tratti di un passo obbligatorio, è utile per donare ulteriore forza al terreno.
Se avrai seguito i consigli visti oggi e se avrai curato il prato anche nella fase successiva all’arieggiatura, basteranno pochi giorni per vedere tutti i risultati positivi di queste operazioni. Questo perché ti accorgerai di avere un prato molto più forte e rigoglioso, con un verde brillante, dunque pronto per accogliere al meglio la bella stagione.
Come se non bastasse già questo, la fase di arieggiatura ti consente di preparare in modo ottimale il terreno per la semina o la trasemina visto che, eliminando le sterpaglie, i semi potranno crescere senza ostacoli e senza difficoltà.
Differenze tra Arieggiatura e Scarificatura
Se ti sei avvicinato da poco al mondo del giardinaggio, è probabile che tu abbia sentito parlare indistintamente di arieggiatura e di scarificatura. Spesso questi due termini vengono confusi e usati per indicare la stessa operazione, quando invece si tratta di due fasi molto diverse. Per questo motivo conviene approfondire cosa succede durante l’arieggiatura e in cosa consiste invece la scarificatura del prato.
La prima operazione provvede alla creazione di una serie di buchi sul terreno, con una lunghezza di circa 8 centimetri e il diametro simile a quello di un dito. Grazie a questi fori, praticati con gli arieggiatori meccanici o con quelli manuali, si rompe la compattezza della terra e si permette alla luce, all’acqua e all’ossigeno di passare con maggiore facilità. In questo senso, dunque, i fori sulla terra diventano dei veri e propri canali di ingresso per questi elementi così importanti.
La scarificatura è diversa, in quanto durante questa fase si provvede anche all’eliminazione delle sterpaglie e degli altri detriti presenti sul prato. Si tratta dunque di una tipo di intervento decisamente più profondo, che ha il compito di migliorare ulteriormente l’aerazione del terreno, favorendo lo sviluppo dei batteri nella terra.
In realtà c’è un motivo per il quale arieggiatura e scarificatura vengono spesso confuse. Questo avviene perchè gli arieggiatori professionali provvedono anche alle operazioni di scarificatura del terreno. Il tutto avviene per merito delle lame rotanti che, oltre a forare il prato, riescono anche a rimuovere feltro e muschio dal suolo in maniera davvero efficace.
Se è tua intenzione curare in modo completo il tuo prato, allora noi ti consigliamo di scegliere un arieggiatore scarificatore, che possa anche provvedere alla fase di raccolta del feltro.
In questo caso il macchinario possiede, infatti, una triplice funzione, arieggia, scarifica e ripone i detriti nel suo sacco di raccolta. In altre parole, ti toglie anche il pensiero di dovere poi raccogliere manualmente le sterpaglie tagliate dal prato. In conclusione, grazie a queste due operazioni potrai ottenere diversi vantaggi, dall’efficacia dell’irrigazione fino ad arrivare al miglioramento della fotosintesi e dell’ossigenazione delle radici.