In questa guida spieghiamo come eliminare erbacce infestanti e gramigna dal prato.
Il prato, spesso identificato come prato all’inglese, nell’immaginario collettivo è una distesa uniforme di fili d’erba di un colore verde intenso. Il grande senso di pace e serenità che provoca questa immagine spinge molta gente ad acquistare una casa che abbia anche un fazzoletto di terra da attrezzare a prato.
Non è certamente un progetto irrealizzabile ma, rispetto alle condizioni climatiche umide e fresche della Gran Bretagna, che contribuiscono a rendere rigoglioso il prato inglese, in molte zone d’Italia, se si desidera un prato, bisogna curarlo a partire dalla semina. Un terreno drenato bene, mischiato agli elementi indispensabili per dargli le giuste caratteristiche, in molti casi anche un impianto di irrigazione adeguato. Ma, per quanto lo si possa curare, c’è sempre la possibilità che cresca qualche erbaccia.
Basta infatti che una zolla d’erba perda vigore, e lasci anche un minimo di spazio ad un seme vagante, arrivato con il vento, o grazie ad un uccello, che la sua radichetta si insinua tra quelle dell’erba e sviluppa un’erbaccia. Ma se è vero che ogni piantina spontanea, che non sia l’erba del tuo prato, è un’infestante, è anche vero che esistono erbacce diverse, e sistemi differenti per eliminarne la presenza. Cominciamo quindi con il distinguerle in due tipologie, e dividerle in dicotiledoni e monocotiledoni.
Per ognuna delle due categorie infatti puoi trovare in commercio dei prodotti di tipo diverso, che sono specifici per le infestanti a foglia larga e per quelle a foglia stretta. Si chiamano diserbanti e, quando si va per acquistarli, bisogna fare molta attenzione a quale tipo si prende, e usarlo seguendo alla lettera le istruzioni contenute nell’etichetta. Bisogna dire che in commercio esistono diserbanti di ogni tipo, e per tutte le colture agricole, ma tu devi prendere esclusivamente quello dove è scritto a chiare lettere che serve per i prati e i manti erbosi, e irrorare solo la zona infestata.
Alcuni diserbanti agiscono in breve tempo, altri invece sono più lenti. In pratica però questi trattamenti radicali riescono a colpire sia le infestanti che i rimanenti fili d’erba. Il risultato è certamente meno deleterio che fare espandere le infestanti, e il tuo intervento arginerebbe il danno, limitandolo alla zona trattata. Ma non c’è dubbio che, alla fine, devi rimuovere immediatamente i resti secchi, e affrettarti a ripiantare il prato dove si sono create le mancanze. Se invece hai scelto di irrorare il terreno con un anti germinativo, allora ti toccherà aspettare qualche di tempo, e ripiantare solo dopo che sarà cessato il suo effetto. Ma intanto vediamo come riconoscere le erbe infestanti.
Infestanti a Foglia Larga
Le infestanti a foglia larga vengono classificate tra le dicotiledoni. Esse si distinguono dalle classiche erbe pratoline, che appartengono alla famiglia della graminacea ed hanno la foglia stretta e lunga.
Infatti non è difficile identificare le dicotiledoni grazie alla forma della foglia e allo sviluppo. Tra le infestanti a foglia larga ce ne sono alcune facilmente riconoscibili, come la piantaggine, il trifoglio e la pratolina. Ma ci sono anche altre erbe meno conosciute come il tarassaco, l’acetosella, il senecio. E poi c’è il meliloto, il poligono, il centonchio, il cerastio, la romice e la veronica. Alcune, tra l’altro, sono anche belle a vedersi, soprattutto quando fioriscono, ma la loro natura è forte e, se non vengono sradicate, prima o poi prendono il sopravvento sul prato.
I prodotti che servono a farli deperire appartengono appunto alla categoria dei diserbanti, e fanno affidamento su alcuni principi attivi abbastanza efficaci e tutti autorizzati. Si tratta del triclopir, del fluroxipir, del dicamba, del MCPP-P, e del 2,4D. In molti casi si ottiene un risultato migliore mischiando insieme i vari prodotti, ma è sempre meglio fare riferimento all’etichetta con le istruzioni, e controllare esattamente quali possano essere le combinazioni possibili e i tempi di latenza. Questi prodotti fanno parte dei diserbanti selettivi, in quanto puntano a colpire solo le dicotiledoni da prato e risparmiano le graminacee coltivate.
Questa scelta però va bene solo se hai piantato il prato a graminacea. Se invece tu avessi montato un manto erboso a Dicondra, i selettivi distruggerebbero anche il prato. Quindi, se il tuo prato è di questo tipo, allora potresti scegliere di estirpare manualmente le erbacce, appena si presentano. Dovrai fare molta attenzione a tirare via delicatamente anche la radice, evitando che si spezzi, e lasci dei frammenti nella terra.
L’alternativa potrebbe essere quella di procedere con un trattamento in pre emergenza, da effettuare prima che parta la stagione primaverile. Questo prodotto, a base di pendimetalin, colpisce le infestanti appena vanno in boccio, sia che siano a foglia larga che stretta.
Il momento migliore per effettuare i trattamenti è quando le erbacce sono in pieno sviluppo, tra i 5 e 10 centimetri di fusto. Questa infatti è la fase nella quale la pianta fa il massimo dello sforzo per accaparrarsi luce e sole, ma non ha ancora affondato la radice, né irrobustito lo stelo. In questa condizione l’assorbimento del prodotto è totale, e l’efficacia è assicurata.
Per ottenere il massimo dell’effetto la temperatura deve essere tra i 15 e i 25 gradi, e il terreno del prato va irrigato prima del trattamento, in modo che rimanga rorido e ubertoso fino al giorno seguente. Un’accortezza questa che ti eviterà di doverlo irrigare l’indomani, e rischiare di eliminare il prodotto prima che faccia effetto. Anche per tagliare il prato bisogna aspettare qualche giorno, in modo che le erbacce abbiano il tempo di assorbire totalmente il prodotto e farlo arrivare alle radici. E poi non devi aggiungere lo sfalcio al cumulo del compost perché, essendo carico di diserbante, questo bloccherebbe il processo di fermentazione.
Infestanti a Foglia Stretta
Le infestanti a foglia stretta appartengono alla famiglia della graminacea, come le altre piantine del prato, e infatti tendono ad essere confuse facilmente con i fili d’erba. Ma c’è una differenza sostanziale, ed è la stagionalità. Le infestanti a foglia stretta infatti tendono a deperire già da luglio, e rimangono secche fino alla primavera successiva, mentre il prato è un sempreverde.
Tra le monocotiledoni più conosciute c’è la Setaria, la Poa annua, la Digitaria sanguinalis, la Eleusine indica, e il Cynodon dactylon. Quando si presentano queste erbacce si può intervenire solo con un anti germinello, in modo da bloccare la germinazione del seme, oppure con una soluzione pre emergenza. I prodotti a base di fenoxaprop-P-etile infatti danneggiare anche le altre piantine del prato.
Il periodo più adatto per l’irrorazione è quello della pre emergenza, quando le infestanti devono ancora germinare. Per il Nord e il Centro Italia il mese migliore è maggio, mentre al Sud è meglio intervenire un mese prima
Il secondo trattamento va fatto d’estate, mentre la prima irrorazione deve avvenire in primavera, dopo avere tagliato radente il prato, e portato l’erba a non più di 2,5 centimetri dal suolo.
Tagliare il prato quasi a zero serve a fare in modo che il prodotto irrorato bagni interamente il terreno, in modo da facilitarne la penetrazione. Per farlo penetrare bene, infatti, ti basterà intervenire successivamente con un paio di cicli di irrigazione da 5 mm ciascuno, distribuiti a poca distanza di tempo tra loro. Da questo momento in poi, e per almeno un mese, non devi arieggiare il terreno e effettuare carotaggi del prato.